Cenni storico-artistici sulla Cattedrale
Sulla navata di destra, sul retro della facciata vi è una tela ad olio rappresentante il martirio di S. Bartolomeo, compatrono di Melfi. Andando avanti si trovano tre cappelle: quella del Battistero, del Sacro Cuore e del Crocifisso. Procedendo, nel transetto, vi è l’altare di S. Gaetano rappresentato nella grande tela e la cappella del SS. Sacramento in tutta la sua ricchezza barocca con la volta a botte adornata di stucchi dorati. Segue l’altare di S. Alessandro, patrono di Melfi, le cui reliquie sono poste nel busto ligneo al centro della vetrina delle Sante Reliquie. L'imponente coro ligneo che trova posto nell’abside, è stato costruito nel 1557 su commissione di Mons. Rufino, mentre nel retro dell'altare maggiore trova posto l'urna con l'intero corpo di San Teodoro Martire. Nel transetto del lato sinistro è ben conservato un affresco della “Madonna in Trono” opera bizantineggiante del XII-XIII secolo e l’altare della Madonna delle Rose.
La porta principale, restaurata dal prof. Eduardo Filippo, si presenta con sei pannelli di bronzo raffiguranti: l’Annunciazione; l’Assunzione della Madonna, alla quale è intitolata la Cattedrale; la Pentecoste; i Concili papali tenutisi a Melfi; il Martirio di S. Alessandro e la Visita pastorale del Vescovo. A questi sei pannelli si aggiungono gli stemmi pontificio ed episcopale e due colombe, in forma di pseudo maniglioni, che simboleggiano la pace.